Dalla Pedagogia General Alla Pedagogia Dello Sport. Considerazioni Epistemologiche
Por Maria Gabriella de Santis (Autor), Vincenzo de Rosa (Autor), Paola Alonzo (Autor).
Em XVI Congresso de Ciências do Desporto e Educação Física dos Países de Língua Portuguesa
Resumo
La presente ricerca presenta una breve nota sull’evoluzione epistemologica della disciplina ancella dell’educazione, ossia della pedagogia. Essa, nella società complessa, rappresenta la sintesi della formazione umana e propone modelli rispettosi dei diritti umani e della dignità della persona. Gli ambiti maggiormente d’interesse sono sia quelli generali della tensione al bene comune e alla felicità sia quelli prettamente sociali della postmodernità con interesse per gli aspetti motorio-sportivi. La pedagogia generale si delinea e sostanzia grazie all’epistemologia e, per mezzo di questa, si diversifica in base agli strumenti, ai mezzi e agli studi che compie. I settori d’indagine pedagogica così derivati sono tenuti a strutturare e ad attivare azioni educative comuni e rispondenti alle necessità sociali e a quelle del singolo educando. Lo studio della formazione come dimensione sociale, poi, è sì affrontato da tutte le scienze interessate all’uomo, ma la pedagogia, precisandosi in ordine alla propria consistenza ermeneutica, approfondisce tematiche relative allo spazio interumano e sociale, tanto da agevolarne già la descrizione. La pedagogia sociale, però, non opera soltanto osservando o descrivendo la realtà, ma analizza i mutamenti sociali nella comunità educante così come nella quotidianità. Proprio per tale ragione questa forma di pedagogia partecipa non poco alla costruzione di base della personalità dell’educando, al consolidamento e al completamento di essa in prospettiva del bene individuale, sociale e universale. Per mezzo delle tematiche trattate dalla pedagogia sociale, nelle collettività, s’individuano nuovi bisogni educativi, nuove entità da educare e nuove agenzie educative da cui far fluire interventi pedagogico-educativi sempre più orientati verso scopi maggiormente distintivi e specialistici. Ci si riferisce, qui, all’opportunità di riflettere sul ruolo della pedagogia applicata allo sport ovvero il ruolo che tale disciplina dovrebbe svolgere all’interno delle attività sportive. Nella società della postmodernità la vita e le pratiche sportive rinviano a una sòrta di protagonismo e cultura del corpo, da leggersi quasi in chiave assoluta. Le ricerche in campo pedagogico ed educativo, infatti, tracciano un profilo di una società abbastanza instabile, sia a livello familiare – con fratture intergenerazionali e distanza crescente dall’impegno civico e sociale dei consociati – sia a livello di esperienze interumane. La conseguenza di ciò è l’aumento della povertà relazionale tra gli uomini. L’impegno della società nell’educazione, specie dei minori, perciò, deve assume valore fondamentale perché ri-organizzare e ri-educare le comunità educanti al senso dell’umano – quasi del tutto scomparso – deve essere l’obiettivo per avvicinare l’uomo a se stesso, al fine di raggiungere il bene comune, la felicità, lo star bene attraverso l’attività motoria e sportiva considerata non obiettivo di vita, bensì elemento attraverso cui liberarsi dell’apparenza e conquistare il ben-essere.